giovedì 31 luglio 2008

Il mio Maestro Paul Simon all'Auditorium di Roma

Caro Paul, tu non lo sai perché giustamente non mi conosci come non conosci l'adorante circuito dei tuoi allievi dispersi in tutto il pianeta terra, che basterebbe un tuo cenno e sarei disposto a mollare tutto e tutti.

Verrei a cambiarti le corde della chitarra, a lucidarti gli strumenti, a farti il bucato, a stirarti le camicie, a girarti le partiture in sala d'incisione (tu non hai partiture, ma il tuo pianista sì).

Mi metterei in un angolino ma solo per uscire al momento giusto con il mio demo!
Eh già, e io facevo questo viaggio solo per rassettarti la biancheria?

Ah belloooooooooo!!!

Tu le mie canzoni le senti, mi dai dei consigli, guarda che sono sotto copyright quindi non facciamo i furbi come Michael Jackson che micio micio si è pure sgraffignato il capolavoro di Bano Al.

Poi diciamocela francamente, sei straricco ma le classifiche non vedono un tuo album dall'1985, dai tempi di Graceland.

E non fare che mi dici che ascolti il demo e poi lo dai al tuo assistente che lo cestina.
Io ti spezzo le corde con una tronchesina tanto da farle diventare una frusta d'acciaio che al primo accordo sul palcoscenico ti segna a vita quella bella faccetta da neo settantenne che ti ritrovi.

Paul ti voglio bene ma non mi fare incazzare.
La lezione del "Pugile" che lotta nel "suono del Silenzio" l'ho imparata bene.

Grazie a Simone Cecchetti per l'autorizzazione a pubblicare la foto. Consultate il suo sito.

Anzi ho deciso che dopo che Paul Simon mi avrà ascoltato e prodotto l'album la copertina del cd me la faccio fare da lui.

Simone Cecchetti mi ha ricordato subito gli scatti del grande Armando Gallo.

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