venerdì 8 agosto 2008

Superquark e la strumentalizzazione dell'uso dell'informazione

Piero Angela è un sacerdote della divulgazione scientifica, anche se l'ambito dei suoi interessi ultimamente mi pare renda riduttivo l'aggettivo afferente alla disciplina citata.

Lui e il figlio Alberto hanno meriti che si sono guadagnati presso il pubblico italiano in quasi trent'anni di carriera con un impegno, una qualità e una determinazione dinanzi difficilmente alle diventa quasi impossibile opporre una forma anche blanda di critica.

Un senso di irriconoscenza per le icone pervade chi ci prova.

Ma io proprio non posso farne a meno.

Credo che un conto sia informare su un fenomeno, un altro sia celarsi o dietro i numeri dei componenti attivi per condurre con regolarità una campagna contro l'omeopatia e le medicine alternative.

Oppure come è successo ieri sera a SuperQuark, descrivere il fenomeno della pirateria informatica su internet evitando accuratamente di controbilanciare la natura ansiogena dell'argomento con accurate e apposite affermazioni sui valori aggiunti positivi di cui la Rete web in Italia per diventare veramente di massa.

Perché non so se lo sapete, ma Internet, nonostante se ne parli come di un'ovvietà oramai, lo usano non più di due milioni e mezzo di persone nel nostro Belpaese. E prevalentemente dall'ufficio. Credo di non dovere aggiungere altro.

Questo atteggiamento da parte di Angela mi pare si ritorca contro la cautela che da sempre caratterizza il suo contributo divulgativo, appunto.

A casa, ad esempio, le mie figlie lo seguono con passione e al termine del servizio si sono insospettite, visto che adoperano la chat, sull'uso appropriato della quale io all'inizio sono intervenuto per metterle al corrente di fatti di cui, coe si dice "dovevano essere informate".

Dopodichè, è prevalsa la fiducia nella loro intelligenza.

Ma se arriva il media man Angela ad annunciare pericoli reali lo spettatore è portato a domandarsi se il fenomeno, ad esempio, non stia subendo una qualche forma di recrudescenza.

Dinanzi alla quale forse è meglio magari non navigare, rimanendo fuori dal mondo, oppure navigare nei siti cosiddetti sicuri dove guarda caso poi si concentra la maggior parte degli introiti pubblicitari.

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