
Lui e il figlio Alberto hanno meriti che si sono guadagnati presso il pubblico italiano in quasi trent'anni di carriera con un impegno, una qualità e una determinazione dinanzi difficilmente alle diventa quasi impossibile opporre una forma anche blanda di critica.
Un senso di irriconoscenza per le icone pervade chi ci prova.
Ma io proprio non posso farne a meno.
Credo che un conto sia informare su un fenomeno, un altro sia celarsi o dietro i numeri dei componenti attivi per condurre con regolarità una campagna contro l'omeopatia e le medicine alternative.

Perché non so se lo sapete, ma Internet, nonostante se ne parli come di un'ovvietà oramai, lo usano non più di due milioni e mezzo di persone nel nostro Belpaese. E prevalentemente dall'ufficio. Credo di non dovere aggiungere altro.
Questo atteggiamento da parte di Angela mi pare si ritorca contro la cautela che da sempre caratterizza il suo contributo divulgativo, appunto.

Dopodichè, è prevalsa la fiducia nella loro intelligenza.
Ma se arriva il media man Angela ad annunciare pericoli reali lo spettatore è portato a domandarsi se il fenomeno, ad esempio, non stia subendo una qualche forma di recrudescenza.
Dinanzi alla quale forse è meglio magari non navigare, rimanendo fuori dal mondo, oppure navigare nei siti cosiddetti sicuri dove guarda caso poi si concentra la maggior parte degli introiti pubblicitari.
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