martedì 2 settembre 2008

Ho visto "Tutta la vita davanti"

Il senso della frase che intitola questa pregevole pellicola di Paolo Virzì sembra ricollegarsi idealmente all'invito che facevano i protagonisti del film di Zanasi al figlio: nun ce pensà, sei giovane, hai tutta la vita davanti.

Che vuoi che sia nel corso di un'esistenza intera un inciampo economico della società in cui ti trovi a vivere.
Sii fiducioso, non ti arrendere, guarda avanti e vedrai che prima o poi...

Prima o poi un cazzo, viene voglia di scrivere senza il timore di essere volgari.

Le società occidentali hanno convertito le sorti delle economie nazionali ai valori della globalizzazione che in parole povere ha consentito alle imprese che sono sopravvissute all'assalto di giovarsi dei privilegi fiscali e contrattuali promossi dagli Stati per sfruttare la forza lavoro, spesso qualificata per formazione e abilità, a fini di sordida speculazione economica.

Protagonisti ne sono i Call Center che hanno invaso la nosra vita di cittadini (o di consumatori?), gli Ipermercati e i loro lavoratori assunti in condizioni di precariato.
Cioè attraverso le tante opportunità offerte dai contratti a termine.

Che poi significano, nessuna tutela sindacale, minacce neanche troppo nascoste di licenziamento in caso di comportamenti "non in linea" e condizioni di stress lavorativo da mobbing.

Il film premia con la leggerezza del sorriso amaro la crescita della consapevolezza umana di una giovane Laureata Precaria "con la testa piena di progetti in aria" (come canta Cristicchi) in un quadro di finte maschere del Successo Imprenditoriale.

Questo film l'ho sentito e capito molto perchè quando ho cominciato a lavorare, 20 anni fa, era a Bologna ed è stato proprio in situazione assolutamente analoghe.

E avrei molto da raccontare a proposito, ma poco mi interessa rispetto alla certezza che Marta, la protagonista del film, ha dinanzi alle prime grandi prove della sua giovane esistenza.

Marta è una Persona, colta, capace che sente e riconosce grazie all'entusiasmo della sua giovinezza queste capacità e sa che la rinuncia a sè stessa e ai propri ideali sarebbe la più grande sconfitta.

L'amore se viene, accadrà. Marta è etica in un mare di opportunismo, di cinismo di gente pronta a dire di sì a tutti pur di raggranellare i pur necessari ma magri 300 euri al mese.


Il film si chiude con un idea a mio parere splendida e su un sentimento che mi ha richiamato alla memoria la bellezza del "Raggio verde" di Rohmer.

Lo rivedrò certamente perchè per me è un capolavoro.

Il giudizio positivo su Mastandrea (il sindacalista) si riconferma assieme all'applauso per Germano (il venditore), la coraggiosa interpretazione di Sabrina Ferilli (la manager), la brava e bella Ramazzotti (l'amica di Marta) e naturalmente la protagonista Isabella Ragonese.

Di seguito il trailer del film.

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