domenica 5 ottobre 2008

Ho visto: "Juno" e "Il falsario".

I mie commenti per "Juno" e "Il falsario", cioè quelli segnalati all'amico Peppe che da vent'anni (correggimi se sbaglio, Peppe) cura le belle rassegne della Perla (iscrivetevi al cineforum, presso il cinema 10 € 7 film, il primo ciclo è già in vendita) di Agnano, sono i seguenti:

Juno

Una favola adolescenziale simpatica e ben recitata.

Juno incarna l'eterna adolescenza di chi è sempre stato adulto con l'innocenza di non averlo ancora capito del tutto.

Ed è vero che chi come me suonava e scriveva canzoni per i primi flirt è andato a spasso mano nella mano per tutto il film con questa bellissima ragazza.

Che aspettasse "un fagiolo" poco importa.

Rispetto ad un altro indipendente "Little Miss Sunshine" ho avvertito meno carattere, ma è un dettaglio.



Il falsario

La pellicola mi è piaciuta molto per a scelta del soggetto, il suosvolgimento, la regia, gli attori.

Ma in questo commento volevo riportare alcune considerazioni che hanno accompagnato la visione al cinema.

Il primo richiamo è stato al Pianista di Polanski con le dovute differenze del caso.

Ma in entrambi casi il talento del protagonista costituiva un pretesto narrativo che giustificava la fuga psicologica da una tragedia colletiva inaccettabile dalla ragione.

D'altronde qualunque stato di prigionia o in generale di tipo coercitivo genera una reazione volta alla sopravvivenza. E' naturale per un animale cosa che diventa un uomo in quelle condizioni.

L'altra considerazione riguarda il fatto che spesso durante la proiezione ho pensato a /quel lager /come ad una moderna impresa della stagione della Globalità.

Falsi incentivi, l'uomo ridotto a merce di cui disfarsi, strumentalizzazione del'emotiva di gruppo per l'arricchimento di pochi a detrimento della moltitudine sovente codina.
U
n'ultima considerazione riguarda una scelta narrativa del regista che per descrivere il dolore del protagonista lo accompagna ai bagni dove questi staccherà il lavandino ritraendolo solo dai piedi al bacino, riprendendo solo la sua ombra decapitata in crescendo di rabbia molto efficace.


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