Ad aprire i giochi è stata la penultima pellicola dei fratelli Coen, "Non è un paese per vecchi" girato nel 2007 ed ispirato all'omonimo romanzo di Comac McCarthy.
E', a mio dire, un'opera magistrale che ha meritato appieno i riconoscimenti che le sono stati attribuiti da Hollywood nel 2008 come miglior film, migliore regia, migliore sceneggiatura non originale e migliore attore non protagonista.
Non vi rivelerò la trama anche se l'assassino E' come sempre il maggiordomo.
E' un'opera epica, dalla forti ambizioni, dalla struttura polisemica degna del più noto lector in fabula di echiana memoria.
E' anche un florilegio di generi che prelude al simbolismo espressivo della seconda ed ultima parte della pellicola quella in cui le trame si acquietano e rimangono le tracce delle accuse al sistema americano, all'idolatria nei confronti del dio denaro e della difficoltà di convivenza tra due generazioni che non si vogliono più capire.
Ripeto l'aggetivo "magistrale" non è sprecato affatto.
E' anche un florilegio di generi che prelude al simbolismo espressivo della seconda ed ultima parte della pellicola quella in cui le trame si acquietano e rimangono le tracce delle accuse al sistema americano, all'idolatria nei confronti del dio denaro e della difficoltà di convivenza tra due generazioni che non si vogliono più capire.
Ripeto l'aggetivo "magistrale" non è sprecato affatto.
Di seguito il trailer.
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