sabato 25 ottobre 2008

25/10/08, in memoria di Piernicola Boccuni

E' difficile mettere nero su bianco il senso di strazio che pervade la mia famiglia paterna in occasione del primo anniversario della morte di mio cugino Piernicola.

Nessuno di noi mai si sarebbe immaginato neanche nel più terribile dei propri incubi  di doversi riunire di fronte a Dio per ricordare questo giovane e promettente medico/ricercatore - cazzo mi sta venendo da piangere...- che ha una giovane moglie con cui aveva messo su una famiglia dall'altra parte dell'Oceano Atlantico, a Chicago.

Piernicola è un giovane molto simpatico, di poche ma significative parole, con un apprezzabile senso dell'ironia grazie al quale siamo riusciti a farci delle risate travolgenti da vero mal di pancia (giuro, stavamo male poi!!!) leggendo fumetti di Edika (un autore francese di strisce demenziali che in Italia comparivano su Totem) ad alta voce l'uno all'altro negli afosi pomeriggi di Sabaudia.

Era molto curioso intellettualmente, mi sembrava fosse un pò più avanti  in termini di coraggio, obiettivi di ricerca scientifica, ambizione e qualità dell'esistenza.

Quando gli è stato diagnosticato il cancro e poi gli esiti negativi dei primi tentativi di combatterlo ha reagito come ogni essere umano sa e può, nel suo caso con la consapevolezza scientifica e professionale della sua posizione. Era un ematologo ed era consapevole di tutto nei dettagli che ad un comune malato possono anche sfuggire.

Io l'ho visto l'ultima volta nell'estate del 2006 poche settimane prima che la notizia della sua malattia facesse capolino tragicamente nella sua esistenza.

Poi non ha voluto vedere più nessuno, fatte poche eccezioni. 

La morte è avvenuta in una forma di incubo che nessun film potrà mai raccontare. 

Io l'ho saputo da un parente e per dire la verità se non fosse stato per mio zio - che non so come facesse a stare in piedi il giorno del funerale - non sarei entrato neanche nella stanza dove una montagna di lacrime lo trattenevano prima che venisse chiuso nella cassa da morto.

Aveva solo 37 anni porca la miseria. 

Quindi aiutate la ricerca sul cancro e che Dio la abbia in gloria assieme a mio padre e alle persone di famiglia che non sono più con noi.

Oggi non è una giornata allegra anche se mentre scrivo ci sono i Clash allo Shea Stadium e i ragazzi dell''Itis scioperano democraticamente in questo sabato della dittatura mediatica, addì 25 ottobre 2008.

Sosteniamo la ricerca per combattere il cancro. 

1 commento:

  1. Mauro, ho scoperto da poco questo tuo blog. Sono una amica di Piernicola, forse ci siamo incontrati una ventina di anni fa, con lui.

    Continuo a vederlo, il suo sorriso, a sentire le sue parole, la sua determinazione, il suo impegno profondo nella gestione quotidiana della vita, il suo esempio continuo di persona sana, salda, vincente.

    Siamo al secondo anniversario, ma dubito che la tristezza della sua mancanza ai suoi cari scemi con gli anni.

    Oggi il cielo, a Boston, ha pianto per tutto il giorno. E con esso i miei occhi. Domani ci sara' il sereno. La memoria di una persona come Piernicola merita tutti i sorrisi che lui ci ha donato.

    Doddi

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