Quelli del jazz, soffrono sempre con grande disagio a fronte di un intimo disprezzo per quella formazione abbastanza iniziale o sufficientemente finale del musicista dove questi ancora non c'era ma loro lo sentono;
Quelli del jazz, da veri sacerdoti di un tempio inaccessibile ai più, parlano solo per terminologia musicale, strutture ritmico/armoniche godendo alla distanza che li separa dal volgo ignorante e infastidito;
Quelli del jazz, sono raffinati, profumati, sgraditi, introversi, beffardi, stappano bottiglie di vino costose e magari andate a male ma con il DOC di grande effetto e soprattutto non verificabile;
Quelli del jazz, quel musicista suona la cornetta e non la tromba;
Quelli del jazz, il musicista muore e rinasce ad ogni concerto che ovviamente hanno ascoltato solo loro in un'edizione che la casa discografica, fallita ma acquistata da una major irresponsabile, non ristampa più;
Quelli del jazz non tollerano di far parte di quelli del jazz.
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