Pietro Pinti è un contadino che ha lavorato per credo cinquant'anni per la famiglia della signora Bawtree dopo che questa con i parenti si trasferii in Italia dopo la guerra in un casale dove prima c'erano le mucche della povera famiglia di Pinti.
L'affetto che lega i due anziani signori ha indotto la scittrice a dare memoria della sbalorditiva natura di questo brillante contadino dotato di una capacità affabulatoria unica nel suo genere.
Dalla sua voce sono emerse abitudini, convenzioni e una società oramai museale, perduta e non percorribile nei pochi resti delle nostre affannate gioie del vivere quotidiano.
Ma nonostante tutto, complice anche e soprattutto una raffinata ironia popolare da cui avremmo molto da imparare, il ritmo del racconto e i soggetti della narrazione riprendon vita con un vigore insolito e molto stimolante.
Per ora l'ho trovato solo sul sito della sua casa editrice "Il Giardino dei Libri", ma devo farmelo arrivare anche alla Coop. Poi vi dico, se vi interessa.
E voi cosa state leggendo?
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.