Ho conosciuto e discusso per diverse ore con Fabrizio Fedele mercoledì scorso 9 dicembre presso l'associazione Illimitarte a Villaricca, ospite l'amico Lello Cardone.
Ci siamo incontrati complice la registrazione della seconda puntata di POPODCAST - LIBERE MENTI IN LIBERO PODCAST un'iniziativa di web radio da scaricare, appunto nella modalità di podcasting,
Fabrizio ha raccontato di essersi ispirato per il titolo "Brotherhood of wine", che significa fratellanza del vino, al romanzo "La confraternita dell'uva" dell'autore americano John Fante.
Fante è per inciso l'unico autore di cui io abbia letto due volte di seguito uno scritto che poi è il notissimo "Chiedi alla polvere". Lo terminai e ho ricominciato a leggerlo !
Fabrizio dice di avere compilato la sequenza del cd tenendo conto degli effetti che la curva della sbornia etilica ha sui suoi seguaci: dall'ebrezza allo stordimento erratico fino all'abbandono di Bacco in favore di Morfeo, nel senso del sonno che avvia al sogno.
Qualunque sia stata l'ispirazione per questo lavoro, ne ho apprezzato l'energia che il gruppo ha saputo infondere nelle sessioni e il carattere espressivo della chitarra di Fabrizio.
La registrazione risulta SUONATA e non semplicemente ben eseguita.
Fabrizio è un professionista di cui parlano sicuramente meglio delle mie parole i suoi contributi artistici che spaziano dal rapporto con il nuovo organico degli Osanna al lungo percorso sviluppato con il suo trio.
Ho pensato dunque di rivolgere a Fabrizio alcune domande per conoscerlo meglio.
Ecco l'intervista.
MB: Quali sono le tue ispirazioni artistiche più immediate, quelle che bene o male sono finite, opportunamente foltrate e metabolizzate, sul manico dela tua chitarra?
FF: per i chitarristi senz'altro Hendrix, Metheny, Van Halen, John Scofield e Mike Stern, SRV, John Williams, Jeff Beck... ma ce ne sarebbero almeno altri 100 da nominare. Per la musica in generale i Beatles, Ozzy Osbourne, Bach, Bartok, tutto il rock annii '60, '70, '80... e tanto, troppo altro.
MB: Quali sono stati i tuoi modelli musicali, gli album di riferimento, il sound che hai usato quando hai cominciato a suonare?
FF: I miei modelli al principio erano due: Pat Metheny e Eddy Van halen... amavo la vena melodica del primo e il funambolismo estetico del secondo!
Non ho fatto molti calcoli per avere un suono ho un'identità (ha patto che io sia riuscito ad averne una). Forse tutto questo back ground vario m'ha formato così come sono oggi... sempre in evoluzione!
MB: Dammi due parole che mi permettano di capire cosa vuoi esprimere quando suoni -per quanto difficile.
FF: Due parole: Buona Musica (spero).
MB: qual è la tua strumentazione?
FF: Uso esclusivamete Fender Stratocaster, possibilmente modelli dgli anni '50 o simili. La mia preferita è una Vintage '57, una Relic '56, una Classic' 50 e una Mexico da me customizata con Pick DS (Davide Sorrentino, mio caro amico bassista/liutaio che sta preparandomi un modello DS Signature che sarà pronta a marzo)
Ampli Twin Amp 100, Bassman 4x10, Laney VC 50... tutti profondamente valvolari.
Pedali per lo più BOSS... DS1, BD2, DD6, Wah Jim Dunlop.
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