I luoghi in cui tutti noi viviamo finiscono per ridursi a quei pochi spazi tipo la scuola, l'ufficio e il supermercato che chiamiamo la nostra Città di residenza.
Ma vi siete mai fatti sorprendere dal sospetto che, per esempio, dietro quel palazzo che vi lasciate alle spalle mentre parcheggiate la macchina, possa nascondersi un suono o un coro di voci a voi ignote fino ad allora?
Il fatto è che siamo distratti dalle nostre ansie, concentrati sui nostri bisogni a tal punto che "cerchiamo lontano ciò che abbiamo a portata di mano".
L'area dei Campi Flegrei si presenta, ad esempio, ai suoi abitanti, ma ancora più agli avventori della domenica come il posto ideale per tentare di rinnovare un patto di alleanza ideale con la Classicità, dettato dalla seduzione del paesaggio, dalla memoria dell'onnipresente passato e dalla ricca offerta culinaria della zona.
Ma, è proprio vero che al di là delle apparenze, cioè della mancanza di un'adeguata forma di comunicazione o di luoghi deputati all'accesso alla diverse forme della Cultura, quello che accade nella penisola Flegrea é così raro da essere diventato invisibile o addirittura ininfluente per la collettività?
Questa rubrica si propone di costruire una sorta di mappa dei modi e dei luoghi dove la vitalità della Cultura flegrea si esprime. Senza censure o pregiudizi.
Foss'anche un semplice cortile dove, per un solo mese, un gruppo di amici del Teatro ha recitato testi inediti su rap accompagnati da tammorre elettrificate e distorte.
La rubrica potrà ospitare inoltre interviste e recensioni ai protagonisti che incontrerò e che con la loro voce sottolineeranno il piacere, ma anche le difficoltà di vivere e resistere in un territorio così seducente e al tempo stesso così tiranno.
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