venerdì 1 agosto 2008

Ho ascoltato "'A camorra song'io" degli 'A 67

Quando gli 'A 67 pubblicarono nel 2005 la loro anteprima - un ep con quattro pezzi - alla successiva pubblicazione del loro primo cd "'A camorra song'io" l'operazione non mi lasciò particolarmente impressionato a livello musicale.

Inoltre, il gruppo mi sembrava che fosse diventato meritorio di attenzione critica grazie ad una fenomenologia tutta mediatica scatenata intorno al soccorso pietistico nei confronti di Scampia, che per qualche stagione divenne l'argomento più celebrato nei salotti letterari di mezza Italia.

Gli 'A 67 sono cinque musicisti molto impegnati nel sociale che con la loro musica registrata e suonata dal vivo hanno attirato la curiosità su una forma di inferno suburbano dove la quotidianità della violenza sociale si accompagna ai ritmi e ai paesaggi architettonici disegnati da architetti da lungo tempo emigrati dal loro cervello.

Ieri ho incontrato dopo tanto tempo l'amico Ninni Pascale della Polosud (il link del sito è nell'elenco a sinistra del blog), loro producer che mi ha dato i loro due cd da ascoltare.
E io sono stato ben felice di farlo per poi pubblicare il mio diario di ascolto sul mio blog.

Qui sotto il video clip di "Voglie parlà"




Ed ecco il diario del mio ascolto del cd "'A camorra song'io".


A camorra song'io

Un inizio strepitoso da neorealismo musicale.
Un combo rock impietoso e irrispettoso che segna il suo esordio musicale, con un graffito senza requie per pochi minuti contro i muri sonori dei mille luoghi della performance musicale.
Come dire un tentativo curioso di trasferire la sensazione della periferia nella noia borghese dell’ascolto mediato.
Chitarre e sax litigano con una tensione degna di merito. Ma Sepe nel cd se la deve vedere con il talento di Andrea Verdicchio.

Vento fuggente

Il mood dei primi minuti si siede come un souflee tolto troppo presto dal forno.
Il pezzo acquista profondità con il solo distorto di Verdicchio.
Ma questo disco si regge tutto sulle chitarre e il sax, spero di no?
Bella l’idea del colore elettronico fornita da Vitolo (Grande Vitolo)
Altra posizione nella playlist

Voglio parlà

Pezzo orecchiabile con un arrangiamento a tratti affaticato, senza una grande idea trascinante – bello il contrappunto delle chitarre, della voce - su un testo che si fa ascoltare come un proclama incazzato.
Se avessi avuto una radio, io lo avrei messo in Heavy Rotation. Ma rimissato da un DJ in grado di sentire meglio il connubio tra testo e tinte sonore

23-01-96

Sono certo che la playlist di quest’album va riveduta.
Già questo pezzo può sostituire Vento fuggente al secondo posto.
Altro esempio neorealismo sostenuto da una maggiore determinazione del combo rock. Ma perché non hanno suonato di più con più coraggio?

Jesus

Siamo al quarto pezzo e ancora non ho capito in quale direzione si vogliono muovere. Tutte? Si certo perché no. Ma per un gruppo agli esordi mi pare che un’idea chiara avrebbero potuto averla.
Perché rendere onore alle sonorità di Sepe?
Sepe sa fare benissimo le cose che suona. Mah proseguiamo

Il camorrista
Intro d’autore

Don Raffaè

Ma che c’entra Sepe? Verdicchio è altrettanto bravo.
Una napoletanata ricolma di ammiccamenti da repertorio che sporca il senso della cover senza riuscire a trovare la sua strada.
Questi ragazzi li devo sentire dal vivo.

Notte ‘e vierno

Ho capito questo disco va rimissato da capo.
Questo pezzo è un funky reggae con delle belle idee, bel canto e una volta ancora un grande Vitolo e per fortuna di nuovo Verdicchio. Meno male che l’hanno fatto uscire dall’armadio. Povero ragazzo.
Terzo pezzo

O-funk

Ma allora Sanzone sa fare anche qualcos’altro oltre a gigionare rappando da basso tuba.
Ribadisco questo disco lo voglio rimissare tutto.
Secondo me va dato in mano a Rick Rubin. Anzi glielo mando senza chiedere il permesso a nessuno.
Gesù la cassa in quattro alla fine con una svisata da chi si è rotto le palle di aspettare lì a non far niente. Ma come diavolo è stato arrangiato questo pezzo?
Quarto pezzo

‘A 67

Ma come, Sanzone ci racconta l’inferno e dietro abbiamo Morselli che fa il verso a Senese e accompagna come fossimo ad una festa da Billionaire?
Questo pezzo va rifatto tutto daccapo. Drogatevi, bevete, siamo a Napoli o ad Arcore?
Io l’avrei fatto diventare un successo internazionale. E non sono presuntuoso ).

Comm nu treno senza rotta

Un altro brano rock/funky trattato senza decisione. Non c’è niente di male se volete divertirvi ragazzi, anzi non crederete di dovere qualcosa a Scampia o che il quartiere vi chiederà in futuro un reso? Anche l’impegno va preso a dosi giuste, altrimenti è come il silenzio o il rumore continuo. Inutile.

Terre

Potete suonare anche degli strumentali. Anche se la sezione ritmica è troppo costretta nei suoi limiti espressivi – il batterista è un picchiaduro metronimico con ambizioni da chi ha ascoltato tanto Steps Ahead, Weather Report, etc…ma ci deve lavorare ancora tanto. Insomma la sezione ritmica mi è piaciuta nelle cose tipo la title track anche nella versione della ghost track, ma quando si sposta in altri territori fa emergere i suoi limiti.


E’ una prima prova in cui il gruppo molto sponsorizzato dalla critica nazionale e altrettanto premiato per dovuti meriti risente di una serena pressione a cui nessun neofita si sarebbe sottratto.

Le composizioni non brillano per originalità, così gli arrangiamenti e la produzione che avrebbe potuto essere più generosa e appassionata.

La sofferenza per l’Inferno non deve diventare un limite per il suono di un cd che ha il dovere di suonare, suonare, suonare. E qui di materia ce n’è abbastanza.
E le ospitate celebri non arricchiscono, benché preziose, un’opera prima comunque apprezzabile anche per la qualità della confezione dove campeggiano le struggenti opere di Laura Capuano (la copertina dell'album è una sua opera) e i bei ritratti del gruppo da parte di Mario Spada.

2 commenti:

  1. dovresti stare un po' piu' attento...se vuoi fare tutte quelle critiche...il sax in JESUS non e' sepe...va a vede'...!!!!a presto...p.s. il pezzo ARCORIANO e' il pezzo piu bello del disco...anke come arrangiamento...a presto!!!

    RispondiElimina
  2. Ciao Ernesto.

    Ma vedi che non ho detto quello che hai capito tu, ma esattamente l'opposto facendo un complimento al sassofonista della band.

    Grazie per il commento e torna a visitare il blog.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.