lunedì 8 giugno 2009

Angela Luce, "Luce per Totò"

Dodici composizioni del Principe napoletano della risata, offerte alla generosità vocale di una Signora dello spettacolo italiano, Angela Luce, che ha avuto la fortuna di incrociare lungo le strade fortunate del suo lungo destino artistico Totò, appunto.

Nel prezioso booklet che accompagna il suo secondo cd per la Polosud RecordsLuce per Totò” Angela Luce ricorda con molta emozione – come lei stessa ha sottolineato – di quando Totò le chiedeva affettuosamente di chiudere in fretta le scene dei film che stavano girando a

ssieme per permettere “ad Angelì” di cantare al Principe una canzone che gli ricordasse “ ‘addore ‘e Napule

E allora come rendere onore alla immortale gloria di questa icona della risata di cui si ricordano e si continuano a cantare ogniddove i versi scritti per melodie che appartengono al patrimonio della musica internazionale?

Facendone risuonare il più possibile l’interesse per la Vita e l’Amore che il quartetto più fiati capitanato da Antonio Armagno al pianoforte e Marco Zurzolo al sassofono ci permettono di apprezzare senza riserve o paura di essere giudicati zelanti nei confronti di evergreen come “Malafemmena” e “Che me diciste a ffà”.

Ma su tutto e su tutti spicca la prepotenza del calore che Angela Luce infonde alle trame di misurato eros che Totò sapeva scrivere pensando alla cosa più bella e imperscrutabile che Dio ha saputo fare dopo sé stesso: la Donna.

La Donna, la bramosia per essa e gli inutili quanto indispensabili tormenti che l’amore carnale riecheggia in odori, profumi, vertigini solitarie e forti contrasti grazie all’ineffabilità della musica.

Quasi a ricreare quel clima sottinteso di affettuoso incarico che Totò si prendeva nel momento in cui metteva fine ai suoi appunti, alle sue istantanee sulla femminilità, il ricco vibrato della voce di Angela suona sicuro, chiaro quasi a declamare su un tappeto di ritmi salsa, latin jazz che a Napoli non solo sono a loro completo agio, ma che sarebbero quasi potuti nascere qui se Napoli fosse nata oltre oceano.

Tra gli episodi più riusciti della produzione ad opera della stessa Angela Luce, di Ninni Pascale, di Antonio Armagno e di Marco Zurzolo mi piace citare l’arrangiamento di “Tu sì tutto pè mme” girata in una slow tammurriata a cui fa da contrappunto la presenza del sax di Marco Zurzolo.

Sax che in tutto il cd veste abiti che consegnano il repertorio tanto alla folkografia locale più nota quanto alla musica da ballo anni cinquanta con una dinamica di cambi di scena da varietà dove sia Angela Luce che Totò si incontrano di nuovo per il nostro piacere e la nostra memoria.

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