giovedì 10 settembre 2009

E' arrivato il box mono dei Beatles remastered cd

L'operazione compiuta dallo staff della EMI/Apple premia gli sforzi prseni nelle finalità e perfezionatisi nel corso dello sviluppo dell'iniziativa.

Qui mi fa piacere parlare innanzitutto della veste grafica e delle soluzioni offerte a chi appunto ha acquistato la versione monofonica dei master.

Il gusto per il recupero filologico delle prime edizioni inglesi mi ha portato a casa un cofanetto contenente i primi dieci album miniaturizzati e accuratamente riprodotti a fedele imitazione delle caratteristiche degli LP dell'epoca.

Fronte e retro della copertina, etichetta dell'album (ora sul cd) e anche la busta interna sono stati accuratamente forniti assieme, ovviamente, al cd che invece viene fornito in una bustina trasparente per evitargli graffi.

Le versioni più sbalorditive diventano quindi il Sergente e il Bianco dove il gioco della miniaturizzazione rendono l'effetto davvero sorprendente, degno di un giocattolo doc.

Ogni album è poi inserito in una mini busta di plastica con chiusura a strappo per evitare danni alla copertina. Un trattamento da e per collezionisti.

Assieme ai dieci album sono un doppio cd il vecchio e discusso "Past masters" di Lewishon rivisto non solo in termini del restauro ma anche della playlist più accurata sotto il profilo dei brani missati realmente in mono.

E dulcis in fundo un libretto esplicativo con note sul perché dei mono mix e maggiori dettasgli sui "Past masters".

Insomma un piatto ghiotto assai per i collezionisti che ovviamente consiglio a tutti gli appassionati.

La musica in mono fino a Rubber Soul era LA soluzione, anche perché unica, con cui gli artisti e non solo i Beatles quindi si facevano conoscere al mondo.

I nuovi master brillano per la qualità della prospettiva che in sintesi significa uno sforzo nello stagliare i dettagli dell'organico nel panorama delle frequenze della registrazione.

Maggiore chiarezza e presenza ma sempre a tutela del sound complessivo dei master originali.

Hanno tolto le asperità dalle tracce, le hanno "normalizzate", ma al tempo stesso hanno creato ritagliato più spazio e maggiore dimensione tra gli strumenti.

Un ascolto davvero affascinante. Mi ha colpito "Please please me" che mi ha portato i FAB a casa a chiedermi il thè :D

Questo è quanto per ora. I dettagli all'uopo.

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