lunedì 14 settembre 2009

Quanto è immobile questo Tempo: riflessioni a cavallo di una dimensione tutta "umana".

MAI il concetto del passare del Tempo è stato più stagnante o immobile come recita il titolo del mio blog!!!

Certo la sensazione di un maggiore rallentamento del suo avanzare è soggettivo e non tutti lo rilevano in base ai medesimi criteri e valori.

Per me il Tempo del progresso, la Qualità dell'esistere collettivo riveste un ruolo significativo quanto la salute di ciascuno di noi.

Io inoltre sono convinto che l'Uomo sia Tempo nello Spazio cioè un concentrato di opportunità con particolari vincoli spazio/temporali.

Una sorte di freccia, un campo di energie che attrae o respinge i suoi simili nell'ambito di un'alchimia segnata favorevolmente o meno dalla Storia della proattività sociale.

E in questo senso, il concetto di Tempo, se osservato all'interno di un raggio geografico internazionale o meglio GLOCALE, rivela diverse facce molte delle quali ispirate ai concetti della democratizzazione, dell'avvenire economico, del progresso tecnologico o della ricomposizione degli equilibri della Natura

Ma nessuna di queste accoglie l'Uomo e il suo reale benessere psico fisico.
Nessuna di queste proiezioni tenda di scardinare il principio di asservimento dell'Umanità ai valori del bieco profitto perseguito DA pochi PER pochi.

Ieri sera tardi non riuscivo a prender sonno dopo una festa, e ho pensato di farmi cullare dalla TV.
Mi sono messo a vedere "Extreme engineering" su Discovery Real Time, un canale di Sky.

Las Vegas, un cantiere enorme in mezzo a questa città che consuma incalcolabili quantità di energia del pianeta per tenere accesa l'illusione del divertimento, dell'esagerazione legati al gioco e all'azzardo.

E per 100 enormi grattacieli sfavillanti ne costruivano un'altra decina altrettanto avveniristici e dai costi di gestione decisamente riprovevoli in termini di domanda di energia al Pianeta Terra.

A chi giovi tutto ciò è una domanda retorica, perché l'Uomo continui ad edificare Babele, giustificandola senza sosta si spiega solo con l'immensa fiducia di Dio nei confronti della creatura umana che ancora non pare meritarsi tanto affetto.

Tutto ciò serve a poco perché l'Uomo e il suo Tempo sono programmati da strategie legate al primato, alla lotta, alla sopravvivenza.

In pratica L'uomo è e rimane una scimmia, legata ai propri istinti e incapace di conoscersi, di sentirsi e di dare ascolto paradossalmente anche a tutti i sensi che della dimensione animalesca rappresentano uno strumento per la conoscenza del mondo molto più vario della sola vista o udito.

In questo senso un passo nella Storia, a favore dell'umanità, ancora non lo si è visto.

Ma, e su questa domanda passo la palla al prossimo post, quando parliamo di umanità di cosa parliamo esattamente?
Di massa? Ma non è un concetto "moderno"?
Di poveri affamati? Di derelitti segnati dal dominio di scimmie più furbe e crudeli?
E di questo che parliamo allora?

L'argomento si presta a valutazioni più articolate a causa delle variabili socio economiche in gioco.

Alla prossima.

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